- Il primo contatto con agenzia
- Il nostro figlio
- Come era la nostra vita nel periodo della gravidanza a distanza dei 2000 chilometri
- La nascita del figlio
- Formalizazzione dei documenti – 5 settimane
- Arrivo a casa e il mio atteggiamento verso il bambino del “donatore”
- Conclusioni: pro e contro la maternità surrogata presso agenzia VittoriaVita.
Abbiamo cercato di diventare i genitori per un periodo di 20 anni. Ho sindrome di Asherman – è una malattia, quando nell’ utero appariscono le sinechie.
Per questo motivo ho avuto 2 aborti spontanei e una gravidanza extrauterina.
È inutile ricorrere a FIVET, avendo questo problema. In un certo momento ho capito che non avrei potuto gestire bambino da sola. A questo punto, Paul ed io, abbiamo cercato di adottare un bambino nella Russia. Siamo stati sottomessi ai diversi controlli, abbiamo prestato un milione dei documenti ed abbiamo dimostrato che siamo una famiglia davvero perbene. Però, li sono cominciate delle difficoltà. Nell’agenzia, con la quale abbiamo collaborato, ci hanno detto che nel paese ci erano stati cambiamenti della legge, quindi, per stranieri è diventato più difficile di adottare un bambino. Allora, NON siamo riusciti a diventati i genitori per la quarta volta.
E per questo la maternità surrogata per noi è diventata l’ultima speranza. Soprattutto, perché abbiamo avuto bisogno degli ovuli donati. Io avevo già 43 anni, e i miei ovuli non erano buoni per IVF.
Il primo contatto con agenzia
Abbiamo deciso subito che ci saremo rivolti in Ucraina. In questo paese vivono i parenti lontani di Paul, per cui conosciamo qualcosa su esso. Il nostro avvocato ci ha confermato che in Ucraina tutto è legale e ci sono tante esperienze positive di maternità surrogata. Abbiamo scelto l’agenzia VittoriaVita abbastanza alla sveltina. Ci è piaciuto il fatto che ci è tanta informazione sul sito, e i prezzi sono accessibili al pubblico. Abbiamo fatto una richiesta e siamo stati contattati per telefono dal manager Natalia. Con lei abbiamo parlato circa un’ora e mezza e l’abbiamo chiesto del tutto. Se la clinica abbia la licenza?- Sì. Se sia possibile di effettuare PGD e scegliere il sesso del bambino? – Sì. Esiste una garanzia di successo? – Sì, scegliendo il programma Garanzia, diventerete i genitori di sicuro. E la madre surrogata potrebbe lasciare il bambino? – No, è illegale.
Natalia ci ha inviato un catalogo con i profili delle 3 madri surrogate.
Una ci è particolarmente piaciuta. Aveva i cappelli rossi ricci, lentiggini e un sorriso affascinate. Aveva 2 figli, dai cappelli ricci anche loro. Allora, lei ci ha conquistato.
Natalia ha organizzato il nostro incontro via Skype. L’ abbiamo chiesto il perché vuole diventare la madre surrogata. Lei ci ha detto: “ Vorrei aiutarvi a diventare genitori, però, prima di tutto, lo faccio per miei figli. Vorrei acquistare un appartamento più spazioso.” Ci è piaciuto che ha risposto onestamente.
La prossima cosa che abbiamo fatto con Natalia – scelta della donatrice degli ovuli. Dal catalogo abbiamo scelto una donna che assomigliava un po’ a me per linea, tratti del viso, colore dei cappelli.
Il nostro figlio
Fra un mese e mezzo siamo venuti in Ucraina per una visita in clinica. Ci hanno accolto in aeroporto, e per due giorni ci hanno portato dappertutto: al consulto del dottore, prelievo dello sperma, analisi di sangue, all’avvocato…In generale l’autista ha reso la nostra vita molto più facile. Ci fa piacere che questo è stato previsto dall’agenzia.
Abbiamo stipulato l’accordo con l’agenzia, abbiamo incontrato la nostra madre surrogata dai cappelli rossi, e Paul ha fatto il prelievo dello sperma.
Fra 2 giorni siamo partiti per casa e qui in Ucraina tutto è solo iniziato. Gli embriologi sono riusciti a creare 15 embrioni, però la diagnostica ha rivelato che solo 3 erano quelli sani. Da questi solo uno che si era attaccato. Un maschietto.
Come era la nostra vita nel periodo della gravidanza a distanza dei 2000 chilometri
Affiche non ti affronti la maternità surrogata, non ti rendi conto che è una cosa strana e nello stesso tempo splendida! A volte, mi svegliavo di notte e pensavo: Dio mio, MIO figlio sta crescendo in un altro paese. È una specie di surrealismo!
Ho letto tanti libri per studenti su ostetricia e ginecologia per capire come si sviluppava un bambino. E allora, io mi svegliavo di notte e pensavo: quindi, ora è 12esima settimana, il bambino sarà alto 6 centimetri e appariscono le unghiette!
Una volta su Skype la madre surrogata ci ha detto che aveva sempre voglia di mangiare i gamberi. Sentendo questo, sono rimasta contenta e ho detto a mio marito che il bambino non era stato ancora nato e gli assomigliava già. Perché viviamo accanto al mare e i gamberi sono la cosa più adorabile di mio marito.
Alla 20esima settimana abbiamo regalato alla madre surrogata un doppler fetale.
Tramite Skype abbiamo parlato al bambino, e la madre surrogata ci ha fatto sentire battere il suo cuoretto. Ci sembrava che abbiamo avuto un contatto con nostro figlio.
Alla 28esima settimana ho registrato alcune favole col dittafono. La madre surrogata le accendeva perché bambino si abituava alla mia voce. E mio marito ha registrato alcune canzone con la chitarra. Spero che il piccolino era contento di sentire le ballade rock classiche, cantate da suo padre.
Ancora una cosa da stupire: ecografia 3-D. Ci hanno inviato tante analisi della madre surrogata, però ecografia 3-D è stata una cosa sbalorditoia! E come se guardassi attraverso la pancia e vedessi il bambino nel tempo reale.
Quando è venuto il momento di andare al parto, Paul ed io abbiamo avuto una sensazione che conoscevamo già il bambino ci siamo stati affezionati a lui.
La nascita del figlio
Durante le contrazioni Paul ed io siamo stati vicino alla madre surrogata. Volevamo darle un sostegno, fare il massaggio del lombo, oppure almeno tenere la sua mano. Però lei ci ha detto che questo la distraeva e il dolore diventava ancora più forte. Per cui le abbiamo solo dato l’acqua e nelle contrazioni abbiamo respirato profondamente insieme a lei. Marito ha cercato di rilassarsi anche quando l’infermiera ha detto alla madre surrogata: “ Respira profondamente e rilassa l’utero”).
Nella corsia del parto hanno fatto entrare solo me. I medici hanno detto che Paul sarà di troppo: perché c’è tanta gente nella corsia, e poi gli uomini non reggono alla prova una situazione simile.
Loro hanno fatto entrare Paul subito dopo il parto, secondo me non era giusto. È stato un unico dispiacimento nel riguardo di VittoriaVita. Secondo me, i padri devono essere presenti al parto.
Formalizazzione dei documenti – 5 settimane
Abbiamo avuto angoscia riguardante i documenti per bambino. Hanno rilasciato il Certificato di nascita, dove siamo stati indicati come padre e madre.
Questo certificato è stato tradotto e apostillato. Anche hanno effettuato il test DNA. Con questi documenti, ovvero i passaporti, il certificato di matrimonio con Apostille e certificato del test DNA siamo andati nell’Ambasciata, la quale ci ha rilasciato un documento temporaneo di viaggio.Il rilascio dei documenti era nel corso di 4 settimane. Per andare dagli organi statali che rilasciano i documenti o allAmbasciata non avevamo avuto i problemi.
Insomma, abbiamo ottenuto i documenti dopo le 5 settimane. Sembra che è lungo. Però mio marito ed io siamo andati dal notaio e in Ambasciata solo due volte . L’autista ci ha portato lì, per cui non abbiamo avuto difficoltà di muoverci. Per rilascio degli altri documenti si impegnava Oleg,l’ avvocato di VittoriaVita, e Natalia, la nostra manager.
Arrivo a casa e il mio atteggiamento verso il bambino del “donatore”
Nel mio paese è stata una bella fatica presso diversi enti statali di ottenere documenti con il mio nome come la madre. Paul ha fatto vedere il test DNA, e hanno scritto il mio nome come la madre ,siccome sono la moglie di Paul.
I nostri amici ci hanno chiesto se avevo un sentimento di gelosia perché il bambino non era geneticamente mio. Assolutamente no. Questo piccolino è nostro, sono la sua madre, gli voglio tanto bene. Quando il bebè ha compiuto 3 settimane il fotografo di VittoriaVita ci ha fatto un shooting fotografico. Mi sembra che su quelle foto , bambino ed io, abbiamo dei tratti simili del viso.
Conclusioni: pro e contro la maternità surrogata presso agenzia VittoriaVita.
Non abbiamo avuto alcun rimpianto riguardante il programma di maternità surrogata. Abbiamo avuto una esperienza positiva. Nell’agenzia tutto è organizzato nel modo tale che tu ci vai di mezzo alla gravidanza. Loro mandano sempre le ecografie, analisi. È possibile parlare con la madre surrogata in qualsiasi momento.
Quando siamo stati in Ucraina dopo il parto, ci siamo sentiti quasi come a casa nostra. Abbiamo provato i piatti tipici ucraini : borsch , vareniki, pampushki, nalistniki.
Natalia ha aiutato ad ambientarci, ci ha raccontato cosa c’è da vedere a Kiev, quali ristoranti sono buoni ecc.
Ci ha consigliato quali souvenir acquistare, abbiamo comprato calzini caldi, una tisana di erbe, una collana di ambra.
Mi sembra che faceva anche di più che doveva secondo il contratto.
Mi hanno chiesto di indicare i lati positivi e negativi di VittoriaVIta. Il lato negativo avevo già nominato: i padri che vogliono essere presenti al parto, devono avere possibilità di esserci.
Il lato positivo: un approccio perbene per tutto. Fanno gli obblighi a seconda il contratto, ci trattano molto bene, sentiamo un sostegno ed aiuto. Vi ringraziamo di cuore!