Ci siamo rivolti all’agenzia VittoriaVita per il consiglio dei nostri amici. Sei mesi prima dell’avvio del nostro programma, in Ucraina sono venuti al mondo i gemelli dei nostri amici, per cui eravamo stati al corrente delle particolarità del programma, pagamenti, formalizzazione dei documenti ecc.
Quando abbiamo iniziato il programma, ne abbiamo parlato ai nostri parenti. È stata una cosa sbagliata)). La maggior parte di loro sono le persone religiose e fino ad oggi ritengono che abbiamo fatto un peccato. Ci hanno accusato, hanno pregato di non farlo, ci hanno detto che facevamo qualcosa contro la volontà del Dio. Insomma, questa conversazione
ci ha dato sui nervi)). Però noi non gli abbiamo far cambiare idea. Gli abbiamo semplicemente detto che avremo fatto questo, e li chiedevamo di accettare la nostra decisione. Non credo che tutti i parenti siano stati riconsolati, però non è il nostro problema. Siamo felici.
Agli amici più vicini abbiamo detto che avevamo aspettando un bambino. Solo che sta crescendo nell’utero dell’altra donna.
A proposito, abbiamo avuto un momento abbastanza complicato con la madre surrogata, ma ne parliamo più tardi. Abbiamo avuto il cuore sulle labbra e abbiamo saputo tante cose necessarie dagli amici e parenti più leali. Ad esempio, cosa fare se il bambino abbia la diarrea, o come curare gli occhi, risciacquare il nasino, trattare l’ombelico. Ci hanno prestato i contatti delle babysitter e dei pediatri buoni.
Gli amici ci hanno donato un mucchio delle cose, le quali non servivano più a loro figli. Allora, ci siamo stati procurati di carrozzine, lettino, vasca da bagno, materassino, babysitter-radio, un cuscino-ciambella speciale, baby monitor, una tonnellata delle casacche del bambino e sonagli.
Come mettersi in contatto con la madre surrogata
Con la nostra madre surrogata abbiamo avuto un momento psicologico abbastanza difficile. Dall’inizio non volevamo metterci in contatto con lei. Voglio dire, nel periodo della sua gravidanza, mia moglie ed io abbiamo provato una specie di gelosia. Ecco, lei, un’altra donna gestiva il nostro figlio! È non potevamo farlo da soli!
Da una parte abbiamo provato gioia che la gravidanza è stata arrivata, dall’altra – un dolore e rancore.
Per cui nel primo mese della gravidanza abbiamo ricevuto le notifiche di salute della madre surrogata solo tramite la nostra manager – Ira. Con il passar del tempo questo sentimento è stato svanito. Quando, durante l’ecografia vedi un puntino che è tuo figlio, non è possibile stizzirsi.
Abbiamo scoperto che la nostra madre surrogata era una persona molto perbene. Non aveva una superbia, e non ha portato in mostra che faceva qualcosa di straordinario. Per cui siamo diventati amici con lei.
Copritevi bene, venendo in Ucraina per parto ))